LE FRACCHIE: TRADIZIONE DEL MIO PAESE
Jean Lèon Jaurès disse:”La tradizione non consiste nel mantenere le ceneri, ma nel mantenere viva una fiamma”.
Nessuna frase fu più azzeccata, infatti oggi care amiche, quello di cui voglio parlarvi è proprio di fiamma. Beh, non proprio a dire il vero, ma di tradizioni.
Ogni paese, borgo, città ha una sua tradizione più o meno conosciuta e sono certa che ogni singola persona vada fiera delle proprie.
A questo proposito vorrei farvi conoscere la tradizione del mio paese. Cosa c’entra la fiamma, vi starete chiedendo… tranquille ci arrivo tra un po’.
La settimana santa, quella che precede la Pasqua, è ricca di folklore un po’ in tutta Italia. Nella mia regione, la Puglia e nel mio paese, San Marco in Lamis, c’è una tradizione molto particolare e singolare: le fracchie.
Secoli fa le fracchie erano piccole torce che servivano ad illuminare il cammino della Madonna Addolorata. In quel periodo avevano un’utilità pratica, per muoversi nel buio della notte, quindi la costruzione delle prime fracchie partiva dalla necessità del popolo di San Marco di illuminare il paese durante la processione.
Ma è nel 1925 che una ricca proprietaria di San Marco fece costruire, in segno di devozione, una maestosa fracchia che, per la sua enorme mole, non poteva essere portata a mano e quindi venne montata su delle ruote di carro.
Fu a partire dagli anni’60 che le fracchie iniziarono ad assumere dimensioni gigantesche, sfociando in gare di abilità e orgoglio.
Oggi le fracchie sono enormi torce, alte anche sei metri, lunghe dieci metri e pesanti anche cento quintali, vengono trainate da giovani e adulti chiamati “fracchisti” che indossano costumi tradizionali per l’occasione, e che seguono la statua della Vergine Addolorata per illuminare , secondo la credenza, il suo cammino alla ricerca del figlio morto.
Questa processione va in scena nel tardo pomeriggio e si conclude a tarda notte, questa magnifica sfilata richiama ogni anno decine di migliaia di persone, per le emozioni che suscita.
La tradizione delle fracchie divenne sempre più una gara di bravura che consiste nella costruzione della fracchia più grandiosa, più bella e che brucia meglio.
Le fracchie sono state inserite tra le 10 candidature italiane aspiranti a “Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’Unesco”, presso la commissione internazionale di Parigi.
Ecco, care amiche, ho voluto condividere con voi questa bellissima tradizione del mio paese, farvela conoscere e perché no anche invogliarvi, per chi non le avesse mai viste, a partecipare questo nostro folklore.
A presto!
“Qualcuno ha detto che la tradizione è un progresso che ha avuto successo. Non bisogna mai dimenticare che quello che facciamo e diciamo diventerà tradizione per chi verrà dopo di noi. Non ci si deve, quindi, accontentare di trasmettere ciò che si è ricevuto, bisogna aggiungere del nuovo. Così ogni generazione abbandonerà una parte delle tradizioni del passato e aggiungerà qualcosa di suo” (Jean D’Ormesson).
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