LECCE: IL MIO VIAGGIO EMOZIONALE
“Ho cominciato a frequentare Lecce poco alla volta, mi portavano in giro a vedere dei posti, conoscevo le persone e così ho finito per innamorarmi dei leccesi e della città“ (Ferzan Özpetek)
Con questo pensiero stupendo sulla città di Lecce ho voluto aprire questo mio nuovo articolo. Ho trovato le parole del regista perfettamente incastonate con il mio pensiero su questa splendida città della mia amata Puglia.
Sì è esattamente così, la città di Lecce se ne sta lì silenziosa e discreta quasi invisibile, finché non la incontri e non la conosci, finché non ti cattura il cuore.
Care amiche, oggi scrivo un articolo un po’ diverso dagli altri, questo mio viaggio è stato un vero e proprio viaggio emozionale e lo voglio condividere con voi.
Premesso che non conoscevo questa splendida città, anche se ne avevo sentito parlare, ma nessuno mi aveva mai detto che una volta entrata nelle sue antiche mura non avrei più voluto uscirne e che mi avrebbe preso una voglia di far parte di essa.
Avete presente quando vedete una casa esteriormente e non immaginate che quella casa contenga tesori inestimabili? Bene! è proprio quello che ho provato non appena ho varcato la “Porta Rudiae”, una delle tre porte antiche che immettono nel centro storico di Lecce, dove ho anche alloggiato in un deliziosissimo B. & B. Complice le luci dorate del tramonto, il suo centro storico appare subito magico e ti mette perfettamente a tuo agio.
Camminando per le sue vie ti accorgi che ogni angolo è un vero e proprio museo a cielo aperto.
Il suo Duomo, con un campanile a due facciate, una riccamente decorata l’altra molto più sobria, situato in una piazza che sembra essere un antico cortile privato, poiché è chiusa su tre lati, toglie letteralmente il fiato per la sua bellezza.
Percorrendo tutti i vicoli e vicoletti incontri molteplici negozi, boutique e naturalmente ristoranti e caffè che, seppur moderni, si fondono alla perfezione con questa città antica, palazzi e chiese nello spettacolare stile barocco detto proprio barocco leccese, perché unico nel suo genere, soprattutto per la quasi totalità di utilizzo della tipica pietra leccese, usata in tutte le costruzioni, che con il suo colore caldo dà quel particolare calore e soprattutto tanta accoglienza.
Forse la parola che più caratterizza Lecce è, secondo me, proprio accoglienza, se si pensa che nel cuore della città si trova il maestoso anfiteatro che testimonia la dominazione romana e nello stesso tempo circondato da locali frequentati da migliaia di giovani, dimostra come l’antico e il contemporaneo convivono senza stridere e senza darsi fastidio l’un l’altro.
Per concludere, posso solo dire che mai avrei pensato di avere, non lontano da casa, un luogo che amerei definire un rifugio raffinato e ricco di emozioni per me.
Bene, care amiche, spero sinceramente di tornare al più presto in questa meravigliosa città.
A presto!
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