Come nasce il tailleur
Il tailleur è l’indumento femminile composto da due pezzi, quasi sempre di taglio elegante. Può essere formato da giacca + gonna o tubino o pantalone.Questo capo d’abbigliamento esiste praticamente da secoli e oggi, care amiche, voglio ripercorrere insieme a voi la sua storia, per capire come è nato il tailleur.
Il tailleur era il corrispettivo dell’abito completo da uomo, infatti in inglese veniva chiamato “Lady’s suit”. Con il tempo ha assunto il valore di “Status symbol”, infatti è il capo d’abbigliamento che ha influenzato, se non addirittura, condizionato il “costume”.
Il termine tailleur, di lingua francese, è quello che definisce “il sarto”. Infatti in francese “sarto” si dice “tailleur”. Il primo tailleur della storia fu confezionato dal sarto inglese John Redfern nel 1885 per la principessa del Galles Alessandra, icona di stile ed eleganza dell’epoca. All’inizio nacque per permettere alla principessa di cavalcare più comodamente, poi passò a diventare un indumento da indossare nelle occasioni informali e la mattina. Era composto da ampia gonna e giacca appuntata sulla parte anteriore e chiusa da una cintura. Ma si trattava, pur sempre, di un indumento pesante e tutt’altro che agevole con stoffe rigide, spalle imbottite al maschile e inteleiatura con il crine.
Fu nel 1917 che una giovanissima mademoiselle della moda, Coco Chanel, stravolse completamente il modello del tailleur, rendendolo comodo e pratico. A causa della guerra e delle sue privazioni Coco Chanel si vide costretta ad usare un tessuto ben diverso da quelli pregiati da lei utilizzati: il Jersey. E’ con questo tessuto che realizza un tailleur che diventa aderente al corpo, senza seguire il punto vita, con giacche maschili e gonne al ginocchio, fuzionale e pratico. Questo tailleur diventa il simbolo della maison.
Più tardi, nel 1947, un altro giovane couturier, Christian Dior, lancia il suo tailleur Bar con gonna a corolla e giacca a vitino di vespa, che riprendeva i canoni estetici di femminilità.
Dall’altra parte di Parigi (siamo nel 1954) una ostinata Chanel, decide di dichiarare guerra a colui che aveva osato irrigidire nuovamente il corpo femminile. Si dice che Chanel odiasse profondamente Dior e i suoi abiti scomodi, rigidi e difficili da portare. Ed è così, che crea un nuovo tailleur fatto in tweed. Composto da tre pezzi: giacca senza collo, ornato da bottoni dorati e passamaneria, gonna dritta e camicia. Questo tailleur, simbolo di Chanel, non è mai passato di moda.
Nel 1966 Yves Saint Laurent lancia il suo tailleur-pantalone: lo smoking da donna, indossato divinamente da Marlene Dietrich. Ma nel corso degli anni ’70, il tailleur subisce variazioni e lo stile, per così dire, androgino ebbe breve vita. Per tornare a questo tailleur-pantalone dobbiamo aspettare gli anni’80 e lo stilista Giorgio Armani, che rende questo capo il simbolo della donna di potere ed emancipata. Le sue giacche sono strutturate ma easy e comode e i pantaloni cadono in modo perfetto sul corpo femminile. Questi sono gli anni del successo di questo tailleur, che accentua lo stile androgino di moda in quegli anni.
Gli anni’90, poi, vedono un’ ulteriore modifica del tailleur, ci pensa, infatti Gianni Versace a dare un volto nuovo a questo capo, con gonne che si accorciano ai minimi termini e colori forti e ultrafemminili.
Dolce e Gabbana interpretano il tailleur con tessuti gessati, rubati al guardaroba maschile con pantaloni e giacche dal taglio impeccabili.
Come possiamo vedere, il tailleur, ne ha fatta di strada per arrivare fino ai nostri giorni, ma di qualunque sia la sua natura o il nostro gusto, rimane sempre il capo d’abbigliamento simbolo dell’emancipazione femminile. Si evolve e si trasforma, ma non perde il suo fascino forte e sensuale.
“La trascuratezza nel vestire è un suicidio morale” (Honoré de Balzac)
Bellissimo articolo … molto piacevole, per esempio io non sapevo niente del tailleur… ma grazie a te ho un infarinatura precisa … lo farò leggere anche alle mie amiche e a casa … la mammina ne sarà affascinata essendo di origini belghe ?
Davvero tua mamma è belga? Non mi dire… io ho vissuto 13 anni in Belgio ?? !!
Sisi belga d’oc ? Ha vissuto per più di 20 anni
????
Si ogni tanto pasticcia a parlare italiano???? la devo interpretare ???
È vero succedeva anche a mia madre ???
????
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